La formazione partecipata per l’Addetto Antincendio è strutturata in modo da fornire al datore di lavoro il materiale didattico necessario alla formazione dell’Addetto Antincendio in aziende classificate a livello di rischio basso, ai sensi del

L’art. 18, comma 1, lettera b) e l’art. 43, comma 1, lettera b) del D.lgs. n.81/2008 impongono al Datore di Lavoro di designare “preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio di pronto soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza.

CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO PER I CORSI ANTINCENDIO

Il corso antincendio è suddiviso in tre livelli, a seconda della valutazione del rischio dell’azienda, effettuata in base ai criteri stabiliti dalla legge.
Sulla base di quanto appena affermato, possiamo distinguere attività a rischio basso, a rischio medio e a rischio elevato. Ogni azienda, a seconda della tipologia di attività, possiede criticità specifiche, sulle quali gli Addetti Antincendio devono essere formati.
Secondo la normativa, i corsi antincendio sono così suddivisi:

  • Corsi antincendio rischio basso, per tutte le aziende in cui sono presenti sostanze a basso tasso di infiammabilità e non vi sono condizioni che possono favorire lo sviluppo di incendi (le attività residuali non rientranti tra le attività a rischio medio e elevato);
  • Corsi antincendio rischio medio, luoghi di lavoro dove sono presenti sostanze infiammabili e vi sono anche le condizioni per il potenziale sviluppo di incendi, sebbene in maniera limitata (cantieri temporanei dove si fa uso di fiamme libere e altre attività classificate dall’elenco allegato al D.M. 16 febbraio 1982 e nel D.P.R. n. 689/1959 escluse quelle indicate come rischio elevato);
  • Corsi antincendio rischio elevato, imprese nelle quali non solo sono presenti sostanze infiammabili, ma il rischio di sviluppo e propagazione di incendi è particolarmente elevato e concreto (ad es. fabbriche e depositi di esplosivi, centrali termoelettriche, aziende estrattive, cantieri temporanei sotterranei, alberghi, scuole, ospedali).

A tutti i livelli i corsi antincendio sono divisi in una parte teorica che consente l’apprendimento di nozioni di base, le misure di prevenzione, i sistemi di allarme e la segnaletica, e un modulo pratico, con esercitazioni di addestramento del personale e simulazioni di incendio, al fine di valutare il corretto apprendimento e l’utilizzo appropriato di estintori e idranti.

A CHI SI RIVOLGONO I CORSI ANTINCENDIO

La figura dell’addetto antincendio è di grande importanza per la tutela e la sicurezza dei lavoratori. I destinatari dei corsi antincendio sono i lavoratori stessi.
Per questa sua importanza, è necessario che l’addetto antincendio possieda particolari caratteristiche e goda di una formazione specifica proprio grazie ai corsi antincendio obbligatori per le imprese. La formazione è generica per alcune tematiche e specifica a seconda della tipologia di rischio della sua impresa.
Mentre l’art. 37 del Decreto 81 stabilisce le modalità della formazione di ogni addetto antincendio, sottolineando l’importanza di un aggiornamento periodico, il D.M. del 10 marzo 1998 stabilisce l’obbligo per il datore di lavoro di valutare i rischi e nominare i lavoratori incaricati della prevenzione incendi e gestione delle emergenze.
Il dipendente non può rifiutare la nomina se non per giustificato motivo (impossibilità fisica).Nella scelta, il datore di lavoro deve tener conto non solo delle attitudini personali del lavoratore che nominerà, ma soprattutto delle dimensioni dell’azienda e dei rischi specifici, designando quanti addetti ritiene necessari.
In linea di massimo abbiamo 1 addetto antincendio per imprese fino a 3 occupati, 2 addetti antincendio. per imprese da 3 a 10 dipendenti, 3 per aziende da 10 a 20 e uno ogni dieci occupati aggiuntivi.