ESTINTORI A POLVERE-SCHIUMA-CO2

Gli estintori sono mezzi antincendio di protezione attiva, concepiti per l’estinzione di un principio d’incendio. La scelta dell’estintore è fondamentale per la copertura del rischio di incendio;

  • Classe di fuoco A : Fuochi generati da materiali solidi: legname, carta, carbone, tessuti, trucioli, pelli, materiali che lasciano braci.
  • Classe di fuoco B: Fuochi generati da materiali liquidi :benzine, oli, vernici, lacche, alcoli ecc.
  • Classe di fuoco C: Fuochi generati da idrogeno, butano, propano, ecc.
  • Classe di fuoco D: Fuochi generati da metalli: sodio, alluminio, litio, e
  • Classe di fuoco F: Fuochi generati da olii vegetali da cucina.

DESIGNAZIONE DEGLI ESTINTORI

Un estintore è designato in base all’agente estinguente contenuto;

.  Estintore a polvere
·  Estintore ad anidride carbonica
·  Estintore ad acqua e agenti estinguenti a base d’acqua
·  Estintore a clean agent

RIFERIMENTI NORMATIVI

D.M. 7.1.2005 Ministero dell’Interno. Norme tecniche e procedurali per la classificazione ed omologazione di estintori portatili di incendio.

D.M.6.3.92 UNI 9492 Norme tecniche e procedurali per la classificazione ed omologazione di estintori carrellati

Direttiva PED 2014/68/UE Classificazione attrezzature a pressione

D.lgs. 81/2008 Attuazione dell’art.1 della legge 3 Agosto 2007 n.123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro

D.M. 10.3.98 Criteri generali sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro

Consulta la gamma completa Estintori Portatili e Carrellati  nel catalogo allegato.

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COMPONENTI RETI IDRANTI

La presenza di una rete antincendio con idranti è considerata uno dei requisiti di base per la protezione contro l’incendio di beni e persone. Lo scopo della rete idrica antincendio è quello di distribuire in modo omogeneo e capillare l’acqua necessaria, garantendo al tempo stesso prestazioni idrauliche.

L’impianto antincendio a rete d’idranti è un sistema di tubazioni fisse per l’alimentazione idrica sulle quali sono derivati uno o più idranti antincendio, complessi idranti, naspi, attacchi motopompa VVF, idranti soprassuolo, idranti sottosuolo, etc.

In sintesi, l’impianto a rete idranti si compone di:
– un’alimentazione idrica;
– una rete di tubazioni fisse;
– valvole di intercettazione, particolarmente utili allo scopo manutentivo di sezionare l’impianto senza metterlo fuori servizio;
– uno o più attacchi di mandata per autopompa VVF, allo scopo di poter immettere acqua in rete durante le emergenze;
– idranti e/o naspi, idranti soprasuolo e/o idranti sottosuolo (dotati di almeno una tubazione flessibile (UNI 25/45/70 e una lancia di erogazione dedicata). Tali idranti sono opportunamente dislocati sulla base di una specifica valutazione del rischio incendio, al fine di fornire acqua in quantità adeguata per combattere l’incendio di maggiore entità (condizione incidentale massima)

La norma UNI 10779  stabilisce i requisiti minimi che la rete idranti deve possedere sia dal punto di vista della progettazione, che dell’installazione e dell’esercizio, introducendo il criterio della distinzione fra protezione interna ed esterna, considerando la rete idranti come un vero e proprio sistema fisso di protezione contro l’incendio.

Le reti idranti possono essere alimentate direttamente da acquedotto o quando necessario da stazioni di pompaggio con annesso serbatoio di riserva idrica.

Consulta la gamma completa Componenti Reti Idranti nel catalogo allegato.

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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (D.P.I.)

I dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) sono attrezzature o prodotti che hanno la funzione di salvaguardare la sicurezza e la salute della persona che l’indossi o comunque che li ha con sé.

Il D.Lgs. n. 81/2008 e s.m., Testo Unico sulla sicurezza del lavoro, stabilisce che i D.P.I. utilizzati in ambito lavorativo devono sottostare alle disposizioni del D.Lgs. 475/92 che ne fornisce la seguente definizione:

“qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo” (art. 74, comma 1 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n.81)

I D.P.I. sono divisi in tre categorie, in funzione del tipo di rischio;

I categoria, II categoria e III categoria.

Prima Categoria:
Sono quei dispositivi pensati per proteggere i lavoratori che volgano mansioni dal rischio minimo.
Le attrezzature assegnate a questa categoria devono essere corredate di una semplice dichiarazione di conformità da parte del produttore e siglate con una marcatura CE.

Seconda Categoria:
Fanno parte di questa categoria i dispositivi di protezione individuale che, banalmente, non appartengono né alla prima né alla terza categoria.
Per tale categoria è previsto che fabbricante sottoponga a verifica, all’Organismo Notificato, una copia conforme all’originale del D.P.I. prodotto, sarà quindi l’Organismo Notificato a rilasciare un attestato di certificazione CE

Terza Categoria:
I D.P.I. appartenenti a questa categoria sono anche noti come salvavita, infatti sono quegli strumenti atti a proteggere da rischi mortali.Fra questi dispositivi rientrano quelli pensati e costruiti per proteggere le vie respiratorie (FFPP 1, 2 o 3) e quelli anticaduta. Questi dispositivi di protezione individuale sono utili per la protezione del capo dal rischio di urti accidentali, degli occhi e del volto da schegge, scintille e residui di lavorazioni (come ad esempio i trucioli), del corpo dal rischio elettrico (fulminazione o folgorazione), da temperature superiori ai cento gradi, dalle cadute dall’alto (linee vita, imbracature, mantovane, ecc.

Consulta la gamma completa dei Dispositivi di Protezione Individuale nel catalogo allegato.

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